Vera Portatadino The Sun is the Same • view of the exhibition |
(all images courtesy of the artist / photos by Cosimo Filippini)
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Nel trattato The Human Condition (1958) Hannah Arendt definisce l’opera d’arte come «dimora immortale per esseri mortali». Secondo la filosofa, influenzata in ciò dalle visioni di Martin Heidegger, suo primo maestro, l’opera d’arte sarebbe l’unico prodotto dell’attività umana a possedere carattere d’immortalità, poiché non «toccata dall’effetto corrosivo dei processi naturali» e non destinata «all’uso da parte delle creature viventi». In essa avrebbe luogo il prolungamento del presente da istante inafferrabile a nunc stans, l’adesso che perdura. In questo senso, esporre opere d’arte “immortali” all’interno di una forma “deperibile” come una casa abbandonata rende ancor più evidente lo scarto tra il carattere permanente delle prime e il valore d’uso transitorio dell’oggetto investito dall’inesorabile processo di decadenza.