Der Blick, der ans eine Schöne sich verliert, ist ein sabbatischer. Er rettet am Gegenstand etwas von der Ruhe seines Schöpfungstages. […] Fast könnte man sagen, daß vom Tempo, der Geduld und Ausdauer des Verweilens beim Einzelnen, Wahrheit selber abhängt.

Lo sguardo che si perde nella bellezza di un singolo oggetto è uno sguardo sabbatico. Esso salva nell'oggetto un po' della quiete del giorno in cui è stato creato. […] Si potrebbe quasi dire che la verità stessa dipende dal contegno, dalla pazienza e assiduità con cui si indugia presso quel singolo oggetto.

Theodor W. Adorno

domenica 20 ottobre 2013

«Propensioni verticali» e «Forme della molteplicità»
due mostre virtuali ad ArtVerona 2013


Reduci da ArtVerona 2013 vi proponiamo i due percorsi espositivi virtuali che abbiamo creato durante la manifestazione veronese. Una selezione di più di 40 opere d'arte e oltre 30 gallerie coinvolte, per vedere la Fiera in modo diverso dal solito.
Veronica Liotti & Stefano Franchini


Ettore Frani, Cattedrale, 2013 
courtesy L'Ariete artecontemporanea, Bologna
ArtVerona pad. 11, stand F7

Dopo una trentennale concordia culturale e politica intorno alla tematica – e sovente alla retorica – della cosiddetta “democrazia universale” e con l'emergere diffuso di una consapevolezza diversa, originata dalle sfide poste dalla drastica crisi globale che ha investito le fondamenta delle antiche economie occidentali, la filosofia contemporanea inizia a riscoprire il concetto di verticalità e a interrogarsi sulla sua valenza non solo teoretica, ma anche antropologica, politica e persino spirituale.
In questa riflessione sono coinvolti temi quali l'autorità, il comando, il potere gerarchico, l'organizzazione; oppure il divino e la ridefinizione della trascendenza in società completamente secolarizzate; ma anche l'ascesa, l'aspirazione a salire più in alto nel senso del perfezionamento incessante attraverso una rinnovata enfasi sulla formazione continua, sull'esercizio, sull'esigenza di una disciplina più rigorosa, individuale e collettiva, sulla cura di sé interiore e fisica

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Paolo Grassino, Travasi, 2007
Courtesy Eduardo Secci Contemporary, Firenze
ArtVerona pad. 10, stand A3

L'arte contemporanea sembra fortemente attratta da una specifica forma della molteplicità, di cui vorremmo qui tracciare una breve genealogia concettuale e offrire una vivida illustrazione. Molti artisti infatti ricorrono al tema della moltitudine, nel senso sia del brulicare di organismi viventi, di segni, di oggetti, di concetti, sia dell'organizzazione formale in serie, schemi fissi e rigide geometrie. Da dove trae l'arte contemporanea questi topoi ricorrenti e ormai parte integrante del discorso estetico? Sul piano morfologico – questa è la nostra proposta interpretativa – l'archetipo della moltitudine è una forma duplice: lo sciame e la serie, categorie che, nella società di massa, diventano chiavi teoriche per decodificare la contemporaneità

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