Jana Sterbak, Cones of fingers, 1979-1995
fotografia b/n, 51×36 cm, Ed. 15
Courtesy Galleria Raffaella Cortese e l'artista
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La cultura ceca,
attraverso figure di spicco della letteratura nazionale come Kafka,
Hašek e Čapek, le ha insegnato, fin dall'infanzia, che la vera
libertà è possibile solo nell'immaginazione. Per questo, l'arte di
Jana Sterbak sposta i confini del consentito e radicalizza il gusto
per l'assurdo.
I lavori in mostra da Raffaella Cortese offrono una panoramica sui topoi della sua ricerca artistica, sempre in bilico tra forti contrasti concettuali e stringenti dicotomie estetiche. Gli strambi oggetti e i nocivi marchingegni del suo repertorio provocano attrazione e al contempo repulsione, seducono e spaventano, ricordando, grazie a un raffinato linguaggio metaforico, quanto la nostra esistenza dipenda dalle ambiguità, costrizioni e disfuzionalità del corpo, innate, indotte dal potere o autoimposte dal soggetto stesso. Nell'allestimento milanese, opere molto esplicite sul piano visivo perdono tuttavia la loro aggressività e risultano delicatamente poetiche.
Jana Sterbak, Distraction, 1992
fotografia a colori, 49×36 cm, Ed. 10
Courtesy Galleria Raffaella Cortese e l'artista
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