Der Blick, der ans eine Schöne sich verliert, ist ein sabbatischer. Er rettet am Gegenstand etwas von der Ruhe seines Schöpfungstages. […] Fast könnte man sagen, daß vom Tempo, der Geduld und Ausdauer des Verweilens beim Einzelnen, Wahrheit selber abhängt.

Lo sguardo che si perde nella bellezza di un singolo oggetto è uno sguardo sabbatico. Esso salva nell'oggetto un po' della quiete del giorno in cui è stato creato. […] Si potrebbe quasi dire che la verità stessa dipende dal contegno, dalla pazienza e assiduità con cui si indugia presso quel singolo oggetto.

Theodor W. Adorno

sabato 4 settembre 2010

Riccardo Gusmaroli

eliditemo, 2005, acrilico su tela, 150x120 cm
courtesy l’artista

Tra il 2005 e il 2006, Riccardo Gusmaroli, realizza una serie di acrilici su tela che incanta per l'originalità della composizione e la potenza dei cromatismi. I dipinti vengono presentati in occasione della personale Ora senz'ombra presso la galleria Corsoveneziaotto di Milano.
«É mezzogiorno l'ora senz'ombra, quando tutto è alla luce del sole, tutto è chiaro, evidente, non ci sono punti bui.»
Così, senz'ombra, in modo diretto e sincero si mostrano allo spettatore le forme sulla tela, in un vortice di colori e forme non mitigato da chiaroscuri o da pause nel complesso intreccio compositivo.
Abituati alla delicatezza ed essenzialità dei suoi lavori più noti si resta ancora più colpiti dalla forza espressiva di questa collezione che sembra totalmente inedita all'interno della sua produzione artistica. Tuttavia, un osservatore attento non mancherà di rintracciare, anche in questo corpus di lavori così singolare, alcuni dei tratti caratteristici della ricerca di Gusmaroli: la cura per i dettagli degna di un miniaturista, la precisione geometrica della disposizione, la predominanza di linee a spirale, la ripetizione di elementi decorativi in pattern di grande eleganza formale, l'attenzione a una serie di gesti ripetuti che assurge quasi a ritualità.

Il colore è il principale artefice della “rottura” con la sua “maniera” classica. Per un artista che ha sempre impiegato quasi esclusivamente il bianco  arrivando in alcuni casi addirittura all'acromia , tuffarsi in una tale bailamme cromatico è come gridare a squarciagola. Il sole azimutale illumina sinfonie in giallo, blu, rosso, verde che squillano senza vergogna e ci avviluppano in un viaggio ai limiti della psichedelia. Vortici, onde, fiamme danzano davanti ai nostri occhi ipnotizzati da tanta sfacciata esuberanza. É il trionfo della pittura più vera e vitale: decorativa ma non vacua, spensierata ma non fuori controllo.
Forme astratte che però non sconfinano nell'informale, al contrario disegnano trame e motivi ornamentali intricati e raffinatissimi in cui lo sguardo si perde sedotto dalla dovizia di particolari.
Gusmaroli ritrova il piacere del fare pittorico nel senso più concreto. I pigmenti acrilici ricoprono interamente la superficie del quadro assumendo il ruolo di protagonisti indiscussi: sono rigogliosi, vibranti, non chiedono di essere interpretati ma solo di essere percepiti, vissuti. Possono «inebriare come un vino, rapire come un'estasi» (Gabriele D'Annunzio, Il Piacere).  

***testo pubblicato in GIDM n. 3, vol. 30, settembre 2010***