eliditemo, 2005, acrilico su tela, 150x120 cm courtesy l’artista |
Tra
il 2005 e il 2006, Riccardo Gusmaroli, realizza una serie di acrilici
su tela che incanta per l'originalità della composizione e la
potenza dei cromatismi. I dipinti vengono presentati in occasione
della personale Ora
senz'ombra
presso la galleria Corsoveneziaotto di Milano.
«É
mezzogiorno l'ora senz'ombra, quando tutto è alla luce del sole,
tutto è chiaro, evidente, non ci sono punti bui.»
Così, senz'ombra, in modo diretto e
sincero si mostrano allo spettatore le forme sulla tela, in un
vortice di colori e forme non mitigato da chiaroscuri o da pause nel
complesso intreccio compositivo.
Abituati alla delicatezza ed essenzialità
dei suoi lavori più noti si resta ancora più colpiti dalla forza
espressiva di questa collezione che sembra totalmente inedita
all'interno della sua produzione artistica. Tuttavia, un osservatore
attento non mancherà di rintracciare, anche in questo corpus di
lavori così singolare, alcuni dei tratti caratteristici della
ricerca di Gusmaroli: la cura per i dettagli degna di un
miniaturista, la precisione geometrica della disposizione, la
predominanza di linee a spirale, la ripetizione di elementi
decorativi in pattern di grande eleganza formale, l'attenzione a una
serie di gesti ripetuti che assurge quasi a ritualità.
Il
colore è il principale artefice della “rottura” con la sua
“maniera” classica. Per un artista che ha sempre impiegato quasi
esclusivamente il bianco – arrivando in alcuni casi addirittura
all'acromia –, tuffarsi in una tale bailamme cromatico è come
gridare a squarciagola. Il sole azimutale illumina sinfonie in
giallo, blu, rosso, verde che squillano senza vergogna e ci
avviluppano in un viaggio ai limiti della psichedelia. Vortici, onde,
fiamme danzano davanti ai nostri occhi ipnotizzati da tanta sfacciata
esuberanza. É
il trionfo della pittura più vera e vitale: decorativa ma non vacua,
spensierata ma non fuori controllo.
Forme astratte che però non sconfinano
nell'informale, al contrario disegnano trame e motivi ornamentali
intricati e raffinatissimi in cui lo sguardo si perde sedotto dalla
dovizia di particolari.
Gusmaroli
ritrova il piacere del fare pittorico nel senso più concreto. I
pigmenti acrilici ricoprono interamente la superficie del quadro
assumendo il ruolo di protagonisti indiscussi: sono rigogliosi,
vibranti, non chiedono di essere interpretati ma solo di essere
percepiti, vissuti. Possono «inebriare
come un vino, rapire come un'estasi» (Gabriele D'Annunzio, Il
Piacere).